Associazione culturale al suo tempo

La scelta della velocità di un pezzo musicale non è mai stata univoca tra i musicisti, e ciò vale presumibilmente per ogni epoca. Tuttavia l’accelerazione considerevole di ogni aspetto della vita, che ha avuto luogo almeno nelle aree industrializzate del globo a seguito delle due Rivoluzioni industriali, ha finito avere per conseguenze anche sull’arte, senza dubbio per la musica. Un notevole incremento delle velocità, specie nei movimenti rapidi, avvenne soprattutto a opera dei musicisti virtuosi i quali, non essendo loro stessi autori, avevano la necessità di farsi apprezzare dal pubblico nelle loro esibizioni. Si è così, di fatto, puntato sempre più sulla capacità di eseguire quante più note possibili al secondo, proprio per il fascino crescente che la velocità esercitava sulla coscienza collettiva. Questo modo di interpretare, se da un lato offre all’ascoltatore momenti di eccitante adrenalina, ha soprattutto il difetto di rendere impossibile la percezione di molti degli elementi della composizione, pensata dall’autore con tempi diversi da quelli effettivamente eseguiti nei decenni e nei secoli successivi. Ciò avvenne e avviene tutt’ora, e sempre più, al costo di un lavoro di studio immane da parte dei musicisti, che peraltro esclude dal novero dei grandi interpreti una massa considerevole tra coloro che sarebbero ottimi musicisti, spesso a seguito di depressioni e persino di danni fisici.
Primo scopo dell’associazione Al suo tempo non è quello di eseguire la musica “più lentamente”, bensì di tornare a quelle che verosimilmente erano le andature delle musiche del passato così come le menti degli autori, cresciute in un mondo dai tempi che erano, appunto, affatto diversi dai nostri: frenetici, certo vantaggiosi per moltissimi aspetti, ma che nel caso della musica non ci consentono di apprezzarne ogni aspetto, sia in senso “verticale” (armonie, magari particolarmente audaci o comunque dense) che “orizzontale” (con lo svilimento della preziosità di elementi melodici, magari apparentemente semplici i quali però appaiono più interessanti, paradossalmente, se espressi in un’andatura che a noi oramai appare moderata).
Tornare alle velocità pensate dagli autori significa anche poter rileggere da un nuovo punto di vista, anche in questo caso a profitto dell’espressività, tutti i metodi, i trattati e le testimonianze del passato, che svelano le prassi esecutive proprie di ciascuna epoca. Intraprendere il viaggio dell’interpretazione o dell’ascolto di tali musiche mediante questa “nuova” ottica, significa scoprire letteralmente un mondo sonoro inaudito, capace di donare (o ridonare) stupore e
meraviglia che non necessariamente siano dati da quello che talvolta rischia di divenire sensazionale atletismo.
Fondata da cinque musicisti, l’associazione intende promuovere esecuzioni che tengano presente la questione sopra esposta, facendone anzi il faro che possa dare nuova luce a una messe di composizioni le quali risultano oggi travisate, nella recezione del pubblico, a interpretazioni spesso di grandissimo pregio esecutivo, ma che si basano su un’idea del tutto contemporanea di musiche di un passato che non viveva in modo così veloce come noi siamo abituati, talvolta persino nel nome di “tradizioni” che si rivelano tuttavia inesistenti.
Altro obbiettivo dell’associazione è quello della divulgazione musicale più in generale, portandola ove e quando possibile in luoghi di diffusione della cultura (sedi di associazioni, centri culturali, università, ecc.), luoghi di educazione e approfondimento (scuole, sedi religiose) e persino in posti che applichino restrizioni (RSA, carceri…).tetur. Viderer feugiat at pro, mea aperiam.